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Navigare nel futuro del reporting di sostenibilità

5 febbraio 2024

Gli eurodeputati approvano un ritardo incentrato su qualità e trasparenza


Il 24 gennaio 2024, la Commissione giuridica del Parlamento europeo (JURI) ha approvato una proposta della Commissione europea volta a posticipare l'adozione di specifici standard di rendicontazione della sostenibilità. Questo adeguamento è rivolto ai settori e alle aziende al di fuori dell'UE, prolungando la tempistica di due anni. La decisione riflette uno sforzo concertato per migliorare la qualità e l'attuazione degli standard europei di rendicontazione della sostenibilità (ESRS), che sono fondamentali per divulgare gli impatti ambientali e sociali delle imprese.

La proposta della Commissione mira a semplificare gli obblighi di rendicontazione, consentendo alle imprese di concentrarsi sull'adozione della prima serie di ESRS generali, introdotti il 31 luglio 2023. Per le entità extra-UE che generano ricavi superiori a 150 milioni di euro e per le loro filiali nell'UE con un fatturato superiore a 40 milioni di euro, l'obbligo di conformarsi a questi standard inizierà ora nel 2028, allineandosi alla proroga del termine per l'adozione degli standard generali di rendicontazione della sostenibilità al 2026 per le società dei Paesi terzi.

Nonostante il ritardo, i membri del Parlamento europeo hanno sottolineato l'importanza degli standard settoriali per consentire agli investitori di effettuare confronti informati tra le società. Riconoscendo il valore di questi standard, gli eurodeputati si sono espressi a favore della pubblicazione anticipata di otto standard di rendicontazione settoriali, non appena saranno finalizzati prima della scadenza del giugno 2026. Questo approccio mira a rafforzare la trasparenza e la flessibilità del processo di rendicontazione. Inoltre, i deputati hanno richiesto consultazioni annuali con il Parlamento sui progressi, la pianificazione, la definizione delle priorità e le scadenze relative allo sviluppo di questi standard da parte dell'European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG).

Axel Voss (PPE, DE), il relatore dopo il voto della commissione, ha sottolineato la motivazione alla base del ritardo, affermando, "Ritarderemo di due anni la scadenza per gli standard settoriali previsti dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) per dare all'EFRAG il tempo di sviluppare standard di qualità e alle aziende il tempo di metterli in pratica. Le aziende hanno sopportato troppa burocrazia in anni di crisi, dal Covid all'inflazione".

La bozza di relazione sui limiti temporali per gli standard di rendicontazione della sostenibilità per alcuni settori e per le imprese di Paesi terzi ha ricevuto l'approvazione della Commissione giuridica con 21 voti a favore, 2 contrari e nessuna astensione. Questa approvazione apre la strada al Parlamento europeo per l'avvio dei negoziati sulla legislazione finale con i governi dell'UE, dopo l'approvazione in plenaria.

Questa mossa fa parte di una strategia più ampia delineata nella comunicazione della Commissione "Competitività a lungo termine dell'UE: guardare oltre il 2030", che mira a ridurre del 25% gli oneri amministrativi a carico delle imprese, garantendo al contempo il raggiungimento degli obiettivi legislativi in modo efficiente. Il ritardo nell'adozione degli standard di rendicontazione della sostenibilità rappresenta un approccio equilibrato alla conformità normativa, dando priorità allo sviluppo di standard di alta qualità che riflettano la natura complessa della governance ambientale e sociale.